“Bisogna ricordarsi che la mafia dà per favore ciò che lo Stato dà per diritto.“
Con queste parole potenti si conclude il bellissimo tema di Davide Aletti, studente della 3°B della Scuola Media “J. e R. Kennedy” di Inzago
Davide ha saputo riflettere con grande profondità sulla legalità a seguito degli incontri formativi di Rete Antimafie Martesana condotti da Samuele Motta.
Dalle ecomafie, alla bellezza del paesaggio, dalla denuncia alla responsabilità, Davide ci ricorda che conoscere è il primo passo per scegliere e scegliere la legalità significa scegliere la libertà.
Un grazie speciale all’Istituto Kennedy di Inzago, ai Dirigenti e alla professoressa Irene David per l’impegno e la consapevolezza che parlare di Legalità e Antimafia alle ragazze e ai ragazzi sia necessario oggi più che mai.
La cultura e la conoscenza è l’unico vero antidoto alla mafia.
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Ecco la trascrizione del tema. Buona lettura
Davide Aletti 3B
Tema sulla legalità
argomenti trattati negli incontri con il Dott. Motta Samuele e mie riflessioni
Conoscere il fenomeno della criminalità organizzata di stampo mafioso è molto importante perché i mafiosi si servono di persone ignoranti che, appunto, non conoscono le loro intenzioni e che vogliono guadagnare con il minimo sforzo. È importante conoscere questo tipo di criminalità per denunciare le loro malefatte e credere fermamente che la Costituzione Italiana sia l’unica forma di legge nel nostro Stato. Riprendendo una citazione affrontata negli incontri con il Dott. Motta: “La mafia teme più la scuola che la giustizia” (Antonio Caponnetto) perché soltanto le persone che conoscono e che studiano sono libere, cioè hanno la possibilità di scegliere. Scegliere se passare la vita in dei bunker per paura di essere arrestati o scegliere di passare una vita felice rispettando una legge.
Le illegalità che commettono le organizzazioni criminali di stampo mafioso sono molte, di cui una mi ha colpito molto e che non conoscevo: lo smaltimento illecito dei rifiuti o ecomafia. Queste organizzazioni di stampo mafioso si occupano del settore che gestisce attività illecite di dannoso impatto ambientale. Ecco alcuni esempi: lo smaltimento di rifiuti tossici, la costruzione di insediamenti industriali e/o abitativi abusivi, l’inquinamento delle falde acquifere per effetto di sostanze industriali di scarto, ecc. Spesso i rifiuti vengono smaltiti nei campi degli agricoltori, di conseguenza il raccolto che si otterrà da quel terreno sarà contaminato. Continuando a smaltire rifiuti in modo illegale queste organizzazioni criminali stanno trasformando il nostro territorio in una montagna di rifiuti, togliendoci dagli occhi la bellezza del paesaggio. Per questo, noi, non dobbiamo dimenticarci della bellezza del luogo in cui abitiamo perché non dobbiamo accontentarci di come stanno andando le cose. Mi ha molto colpito la scena del film I cento passi in cui Giuseppe Impastato parlò proprio della bellezza della sua cittadina, Cinisi, e di come tutte le costruzioni illegali, volute dalla mafia, avevano trasformato il territorio siciliano. Le persone si accontentavano di come si viveva in quel tempo, invece Peppino cominciò una lotta “non violenta” contro la mafia denunciando tanti loro crimini commessi attraverso lo strumento della radio.
Sul nostro territorio, nella cara Martesana, i beni confiscati alle organizzazioni criminali di stampo mafioso sono in 16 comuni su 28. Questo dimostra che la mafia non è un fenomeno lontano, ma è presente anche al nord. I beni confiscati, oggi, sono gestiti dall’Agenzia Nazionale Beni sequestrati e confiscati (ANBSC) in collaborazione con l’autorità giudiziaria. In conclusione, grazie agli incontri con il Dott. Motta, affermo che la mafia non è un fenomeno da seguire ma da denunciare in tutti i suoi aspetti. Bisogna ricordarsi che la mafia dà per favore ciò che lo Stato dà per diritto. Concludo questo scritto con una frase che ha utilizzato Peppino Impastato nel film I cento passi. La frase è la seguente: “La mafia è una montagna di merda!”. Io cittadino ho imparato a respingerla dalla mia vita.